Come tutte sappiamo, negli ultimi anni vi è molta attenzione rispetto alla  gravidanza, ai cambiamenti che vive la donna in questo particolare periodo e a come affrontare al meglio il periodo della dolce attesa. Chissà per quale ragione, però, non si pone sufficiente attenzione ad un periodo altrettanto delicato e difficile: il post partum.

La Dott.sa Lucia Bacciottini, laureata in fisioterapia e specializzata in Terapia Manuale, ha deciso di raccontarci di una delle problematiche più insidiose e comuni legate al parto.

Il post partum può regalare ad alcune donne brutte sorprese, molto spesso inaspettate. Prese dalle esigenze preponderanti del pupo appena arrivato, spesso le neomamme tralasciano la cura e l’attenzione verso il proprio corpo. Questo può stabilizzare complicanze come la Diastasi dei retti addominali.

Ma scopriamo insieme cos’è questa patologia, come si può curare e prevenire, attraverso l’intervista gentilmente concessa dalla Dott.sa Bacciottini.

Quali sono le principali problematiche legate al post partum?

Durante la gravidanza, quindi in 9 mesi, il corpo della donna subisce grandi cambiamenti ormonali e posturali per adattarsi al crescere del bambino. Dopo la nascita, il suo corpo deve modificarsi nuovamente, in tempi brevi.

Alla donna dovrebbe essere concesso del tempo affinché il pavimento pelvico, il bacino, la colonna e gli organi interni tornino allo stato di pre concepimento. Se ciò non avviene (lavoro, stress fisici, cattive posture) o se queste strutture non erano già in condizioni ottimali, si può andare incontro ad incontinenza urinaria, prolasso, dolori alla schiena e alle anche, difficoltà digestive, diastasi o altre complicazioni.

Puoi spiegare cos’è la Diastasi dei retti addominali? Molte donne ne soffrono?

La Diastasi Addominale o Diastasi Retto Addominale (DRA) è una condizione clinica caratterizzata dalla separazione dei muscoli Retti dell’Addome. Quando la distanza tra di essi supera i valori normali (2 cm) diventa patologia e può portare ad una protrusione verso l’esterno del contenuto addominale (ernia). Spesso è visibile una protrusione anteriore minore che prende il nome di pinna.

È indispensabile sottolineare che esistono diversi tipi di DRA come esistono diversi tipi di donne.

Una delle cause principali di Diastasi Retto Addominale è la gravidanza, insieme all’obesità. 

Proprio nel periodo gestazionale, lo stiramento del muscolo retto addominale, spinto dall’utero in continuo accrescimento, diventa una delle cause principali della separazione dei muscoli retti addominali. Tutto ciò è incrementato all’instaurarsi di un nuovo equilibrio ormonale, fattore favorente l’assottigliamento dei tessuti connettivi e quindi della stessa linea alba.

Anche se purtroppo la causa non è prevedibile, sono stati comunque individuati dei fattori di rischio:

  • l’età della gestante superiore ai 35 anni
  • il feto con un peso elevato
  • la gravidanza gemellare
  • precedenti gravidanze

Sebbene in alcune donne la diastasi si risolva entro 6 mesi dal parto (60,7%), in molte questo non avviene anche ad 1 anno.

Il parto cesareo può facilitare l’insorgenza di diastasi post partum?

La diastasi è più legata alla gravidanza in sé (postura e ormoni). Il cesareo può causare problemi più che altro per la cicatrice. Se fa aderenze può contribuire alla comparsa del mal di schiena.

Dal nostro colloquio è emerso che è molto importante iniziare a trattare precocemente questo tipo di problema. Quale potrebbe essere l’iter riabilitativo più adatto a contrastarlo?

È importante sensibilizzare ed informare le donne perché siano a conoscenza almeno di queste informazioni generali. Il mio obiettivo è poterle incontrare già durante la visita ginecologica, dopo i 40 giorni dal parto.

Anche solo dal colloquio è possibile individuare le criticità sulla respirazione, sul pavimento pelvico e a livello della parete addominale. È possibile fornire loro già qualche strumento di cura (es. esercizi, abitudini corrette, ecc…). 

Il trattamento riabilitativo per la diastasi può essere iniziato precocemente e, in tal caso, si può arrivare ad una guarigione completa con molte probabilità.

Se invece la paziente inizia il percorso più tardivamente, è maggiormente probabile che la diastasi rimanga. In tal caso, l’obiettivo della fisioterapia sarà quello di eliminare tutti i sintomi associati: incontinenza urinaria, disturbi digestivi (reflusso, pancia gonfia), dolori alla colonna e alle anche, inestetismi.

È fondamentale precisare che la diastasi dei retti (o come si definisce in ambito medico: sindrome da insufficienza della parete addominale) è una vera e propria patologia. Come tale, non può essere risolta attraverso semplici esercizi in palestra o addirittura on line!!! 

Mi raccomando, affidatevi solo a professionisti seri e preparati sull’argomento, che garantiscano un protocollo personalizzato attraverso una corretta anamnesi e valutazione (esistono test specifici) altrimenti si rischiano ulteriori complicanze (ad es. ernia ombelicale, ecc…)

In quali casi bisogna invece ricorrere ad un intervento chirurgico?

L’indicazione chirurgica si ha quando la diastasi supera i 3 cm ed è associata ad ernia ombelicale, oppure se ha dimensioni molto ampie (oltre i 5-7 cm). Di solito si tratta con addominoplastica o miniaddominoplastica. È una scelta del chirurgo in base alla sua esperienza e alla paziente. Se con la riabilitazione si eliminano i rischi associati, però, l’intervento può non essere più necessario.

Perché secondo te non se parla molto?

Purtroppo oggi si è molto attenti alla donna durante la gravidanza, ma dopo il parto non esiste altrettanta sensibilizzazione. Vedo spesso donne in studio convinte (anche dai medici) che avere addome rilassato e/o disturbi al pavimento pelvico sia normale dopo il parto, ma questo è un messaggio scorretto: è compito di noi operatori sanitari, e diritto delle nostre pazienti, ritornare ad uno stato di salute e di benessere. 

Perché hai deciso di specializzarti nel recupero post partum?

Ho deciso di specializzarmi nella rieducazione post partum grazie ad una mia paziente che è arrivata nel mio studio totalmente smarrita, con un’ecografia di “diastasi”.

Già mi occupavo delle donne in gravidanza, ma trattando la ragazza ho capito che questo ambito era pressoché sconosciuto anche all’ambiente medico dedicato, perciò ho deciso di approfondirlo, studiando anche con docenti spagnoli e canadesi, cosa che avviene anche adesso.

L’esperta: Dott.sa Lucia Bacciottini

Dott.sa Lucia Bacciottini (Fisioterapista)

Lavoro come fisioterapista in libera professione da oltre 20 anni. 

Vivo fra le province di Pisa e Firenze, dove ho uno studio privato e dove ho varie collaborazioni con medici e con un centro di riabilitazione. Da quando mi sono laureata ho sempre continuato a studiare.

Prima ho conseguito il master in Terapia Manuale all’Università di Genova e poi varie specializzazioni sul sistema linfatico e sulle tecniche posturali (linfodrenaggio, rieducazione posturale Pilates-Fisios, ipopressiva, ecc…). 

Sono appassionata del mio lavoro, mi piace soprattutto il rapporto che si crea con i pazienti, e la possibilità di studiare tutti gli aspetti del movimento, dalla comunicazione fra cellule attraverso segnali di pressione (ad es. il tatto) alla coordinazione fra muscoli e tessuto connettivo (ad es. la postura). 

Attraverso il tocco terapeutico il fisioterapista può attivare i meccanismi di guarigione e questo è il fascino della mia professione: sono felice di aver fatto questa scelta.

Per un consulto o una visita, potete contattare la Dott.sa Bacciottini via email o sulla pagina facebook.

In tutta onestà sono molto contenta di avervi portato questo argomento e di aver ospitato la Dott.ssa Bacciottini nel mio blog.

Il primo anno dopo la nascita di un figlio è indubbiamente faticoso e stressante per tutte le mamme. C’è ancora moltissimo lavoro da fare per sensibilizzare le neomamme ma anche per far sì che trovino un punto di appoggio e operatori in grado di prendersi cura di loro.

Sicuramente l’aspetto fisico è solo uno dei tantissimi argomenti legati alle prime esperienze delle neomamme.

Spero di riuscire a trattarli tutti, o quasi, e a fare la mia parte per diffondere l’attenzione verso argomenti importanti, che possono veramente fare la differenza.

E tu? conoscevi questa patologia? Ti è stato utile conoscerla? lascia un commento e aiutaci a diffondere informazioni di professionisti del settore sulle patologie post partum. 

7 commenti

  1. Un articolo davvero interessante su un argomento di cui so pochissimo. Non ho mai affrontato una gravidanza e le mie amiche che lo hanno fatto, non hanno avuto (per fortuna) complicazioni. Grazie per questo post.

  2. Non ero a conoscenza di questa patologia post partum. Ho trovato il tuo articolo interessante accurato, ho letto molti articoli sulla gravidanza e sui primi anni di vita del bambino, ma veramente pochi su cosa deve affrontare una cosa dopo il parto.

  3. Non ero a conoscenza delle complicanze del post-partum. Ho trovato l’articolo molto interessante ed un buon approfondimento su possibili domande e risposte in modo esaustivo e specifico.

  4. Noi donne davvero portiamo sulle spalle la maggiore delle responsabilità e come dice sempre la mia di mamma “il parto è sottovalutato” ed intende per pericolosità o conseguenze. E questo articolo ne è la prova!

  5. Purtroppo è verissimo, le donne hanno tanti disturbi dopo il parto, anche a livello di umore ma non sono comprese, come se una donna che mette al mondo un figlio non possa o non debba essere che super felice e sprizzare gioia da tutti i pori, beh non è cosi.

  6. Non avendo avuto nessuna gravidanza non ero per niente a conoscenza di questa problematica ma per fortuna che c’è sempre qualcuno che se ne interessa e aiuta le donne che ne soffrono.

  7. Mamma mia, che bell’articolo! Quanto è vero, il post partum è da gestire con tanta attenzione ma spesso noi ci ficalizziamoverso i figli e ci lasciamo in disparte. Ed è un errore molto grande. Mi piace questo articolo che regala consapevolezza come anche possibilità di portare soluzioni. BRAVA!

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